a cura della Dott.ssa Domenica Brancato
Storico dell’arte presso l’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici ed Edilizia di Culto
dell’Arcidiocesi di Agrigento
In occasione dell’ottavo centenario del martirio di Sant’Angelo, ove in corso la ricognizione delle reliquie, aperta l’Urna argentea, è stata trovata all’interno, avvolta in un lino bianco, la cassa lignea che custodisce le reliquie di Santo.
Una pregevole cassa, foderata da un drappo di velluto rosso, arricchita con pregevoli filati ricamati, distribuiti lungo i tutti i lati, che mettono in risalto l’importanza dei resti corporei di Sant’Angelo martire carmelitano di Licata.
Il coperchio della cassa è ripartito in tre registri divisi da tre galloni realizzati con filati aurei, ricamati direttamente sul velluto rosso. Arricchiscono i decori filati aurei, filati serici, micro perline, piccoli grani in corallo rosso e preziosi inserti di tessuti operati. Nel registro centrale del coperchio della cassa domina, in alto la data 1623, cucita su un drappo, e riportata sul velluto rosso, al centro una croce realizzata con filati aurei, avente capicroce gigliati rivestiti da microperline scaramazze barocche, e piccoli grani in corallo, simboli legati alla Passione e morte di Cristo, alla quale sono associati i Santi martiri con il sacrificio della propria vita, per difendere la fede in Cristo e la vita di altri cristiani.
La croce poggia su un piccolo promontorio che richiama il Golgota. Seguono in basso in altre decorazioni raffiguranti tre corone, dal quale fuoriescono una palma e dei gigli. In basso una piccola spada; testine di cherubini e foglie acanto stilizzate completano i registri laterali del coperchio, poggianti su un tessuto operato verde e rosa. Quest’ultimi, a differenza della croce, risultano riportarti, probabilmente materiale di recupero della precedente cassa, o da altra decorazione. Solitamente il riporto, realizzato dalle realtà conventuali, avveniva nel confezionamento di parati ecclesiastici o decorazioni legate alla liturgia, nel caso di Licata realizzate dalle Suore Benedettine cistercensi del vicino monastero.
Nei lati dell’urna compaiono motivi gigliati, realizzati con inserti di pregiati tessuti operati di diverso colore, arricchiti da filati aurei. Si tratta di materiale di riporto, come lascia intravedere la manifattura nonché le piccole imprecisioni lungo gli angoli, realizzati con pochi punti poggiati. Testine di cherubini, e motivi stellari completano la decorazione.
I ricami ricostruiscono, in chiave allegorica, attraverso un susseguirsi di simboli, la vita del Santo martire carmelitano. L’anno, 1623, riportato sul coperchio, ricorda la traslazione delle reliquie di Sant’Angelo nella nuova chiesa, edificata nello stesso luogo del martirio, in seguito alla liberazione della città dalla peste, per intercessione del Santo.
Le tre corone, la palma e la spada sono gli attributi iconografici che solitamente compaiono nelle rappresentazione artistiche del Santo. Sant’Angelo martire è raffigurato con la palma del martirio in mano, tre corone indicanti (verginità, predicazione, martirio), e con una spada che gli trapassa il petto.
La palma per i martiri è un’immagine che richiama l’Antico testamento nel Salmo 91,13 il giusto fiorirà come rami di palma e anche il Nuovo Testamento dove è il simbolo della resurrezione dei martiri (Apocalisse 7,9). Il significato della Palma nella simbologia cristiana rappresenta la regalità di Cristo e dei cristiani e anche la sacralità del martirio come battesimo di sangue. La corona è allegoria suprema dei cristiani nel libro della Rivelazione persevera fedelmente fino alla morte, e ti darò la corona della vita (Apocalisse 2,10). La corona posta sulla tomba dei martiri esprime l’onore a loro riservato dalla Chiesa, e la gloriosa ricompensa che nell’aldilà.
Il culto di Sant’Angelo da Gerusalemme di Sicilia e di Licata concorse fortemente all’espansione dell’Ordine Carmelitano in Sicilia e in Italia. La sua festa si celebra il 5 maggio.
Il 1623 è l’anno della traslazione delle Reliquie nella nuova cassa di legno e non l’anno di traslazione delle Reliquie nella nuova chiesa.
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